09
Agosto
RICADI ARCHEOLOGICA, parte quarta
A cura del Prof. Agostino Gennaro
I luoghi della memoria.
RICADI ARCHEOLOGICA, parte quarta
4-CONTRADA BILUSCIA.
Insediamento Bronzo antico, Bronzo medio 1 e 2 (3400-600 a.C.).
Villa marittima di epoca romano tardo repubblicano, imperiale1 e 2. I sec. a.C., IV sec. d.C..
Il sito si trova a circa 700 m. da Bagneria, nel punto in cui il terrazzo costiero calcarenitico si affaccia con scoscese pareti rocciose verso la foce della fiumara La Vrace. L’area è soggetta a coltivazioni intensive, cipolle ed alberi da frutto, con frequenti fresature che sminuzzano i reperti archeologici. Sono stati rilevati in superfice, oltre gli elevati frammenti fittili, molte schegge di ossidiana. Da uno scavo praticato negli anni quaranta sono venuti alla luce un vaso di grandi dimensioni e uno piccolo integro, andati dispersi, comunque lo scavo ha rilevato l’esistenza di strati intatti con abbondante materiale archeologico.
Scheda
Toponimo: BILUSCIA.
Comune: Ricadi.
Tipo di complesso: Insediamento.
Fasi: BA-BM1/2.
Note toponomastiche: in IGM ‘’Beluscia”; nel rapporto di Procopio del 1949 “Baluchia”.
Geomorfologia: Il giacimento è situato nel punto in cui il terrazzo costiero calcarenitico si affaccia con scoscese pareti rocciose verso la foce della fiumara La Vrace; alte pareti rocciose sono presenti anche sul margine verso mare del terrazzo, mentre sui lati restanti quest’ultimo si collega insensibilmente ai retrostanti pendìi.
Utilizzazione: Coltivazioni agricole (cipolle ed alberi da frutto).
Conservazione sito: L’area è soggetta a coltivazioni
intensive, con frequenti fresature che sminuzzano i frr.. In passato (anni ’40; v. relaz. Toraldo e Procopio) è stato praticato uno scasso per vigneto. Il limitato scavo praticato nel punto Al ha comunque rivelato l’esistenza di strati intatti con abbondante materiale archeologico.
Quota s.l.m.: 50-60.
Tipologia sito: terrazzo
Panoramicita’: Parziale.
Distanza da altri complessi: Bagneria 0,7; Torre Ruffa 1,8.
Distanza da: Sorgenti:0,3
Torrenti : 0,1
Mare :0,l
Approdi :0,l
Ricerche:
Bibliografia/Dati archivio: Archivio famiglia Toraldo Serra: rapporto di P. Toraldo; Archivio Sopr. Arch. Calabria (pratica Ricadi): rapporto G. Procopio 19-1-1949; relazione M. Pacciarelli, M. R. Varricchio 24-10-1991.
Pacciarelli, Varricchio 1991; Pacciarelli 1991; Pacciarelli, Varricchio c.s..
Informazioni orali: Nello scavo praticato nel punto Al si ha notizia del rinvenimento di gran parte di un vaso di grandi dimensioni, e di un piccolo vaso integro, andati dispersi.
Dati sul giacimento:
A: Ampia area di affioramento di frr. fittili,
caratterizzata da frr. molto sminuzzati e perlopiù’ in cattivo stato di conservazione, e da una densità’ molto variabile, in genere bassa. Le coltivazioni intensive debbono avere notevolmente ridotto l’entità’ e la densità’ dei frr. affioranti. Molto elevata la frequenza in superficie di schegge di ossidiana.
Al: Nel terreno accumulato ai margini dello scavo di un pozzo nero, effettuato nel 1989, si è rilevata presenza di una quantità’ molto elevata di frr. fittili, anche di grandi dimensioni.
A2: In un piccolo campo, in cui nel 1989 è stato praticato un profondo scasso per l’impianto di viti, si è rilevata una alta densità di frr. in superficie, anche di grandi dimensioni.
Datazione sintetica: BM-BR Datazione: Bronzo medio e recente.
Contesto: Insediamento
Bibliografia: PACCIARELLI 1999.
Testimonianze: Pasquale Saragò
Quando ero bambino, ricordo appena, una zia di mia madre mi portava in località Conte (era proprietario il marchese Toraldo), poco più sotto del luogo chiamato Bagneria. In un aranceto mia zia aveva il permesso di coltivare qualche ortaggio. Io invece mi divertivo a giocare all’ombra degli aranci fra pezzettini di ossa umane e piccole anfore. Si rompevano spesso e più se ne rompeva e più se ne trovava. Io cercavo di giustificarmi con la zia pensando che servissero per contenere acqua da utilizzare per annaffiare e lei mi diceva non ti preoccupare che tanto è pieno di questi “zicchitei di saracini”, non vedi quante ossa dei saracini che ci sono.
Pasquale Russo
Sì tratta di un cimitero di epoca bizantina all’interno di una zona calcarea.Le tombe sono ancora visibili e il degrado ancora di più.