09
Agosto
RICADI ARCHEOLOGICA, parte seconda
A cura del Prof. Agostino Gennaro
I luoghi della memoria.
RICADI ARCHEOLOGICA, parte seconda
2-Partendo dal concetto che l’analisi dell’organizzazione antica di un territorio, grazie alla sperimentazione ed all’applicazione di nuove tecnologie, si è andata arricchendo di ulteriori strumenti per la comprensione e lo sviluppo delle vicende economiche, sociali e antropiche, lo storico Gian Piero Givigliano e l’archeologa Maria D’Andrea, nel libro “Insediamenti e paesaggi dalla preistoria al tardo antico sul monte Poro”, hanno redatto una carta archeologica del Monte Poro, area geograficamente omogenea, unità territoriale ben distinta che rientra, in massima parte, negli attuali confini amministrativi della provincia di Vibo Valentia.
Tale carta, che ricopre l’arco cronologico che va dal periodo pre-protostorico, per giungere sino a quello tardo antico e altomedievale, nasce dall’esigenza di raccogliere, sistematizzare ed analizzare, preliminarmente, i siti che siano stati oggetto di indagini oppure il risultato di recuperi occasionali, ricognizioni fortuite, raccolte impreviste di materiali, avvenute soprattutto in seguito a lavori agricoli.
Le informazioni per la schedatura dei siti inseriti nel database, poche per la verità rispetto alla reale consistenza abitativa in questo territorio, sono state reperite tra quanto pubblicato negli anni e frutto di studi messi a punto da Università, Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria, singoli studiosi ma grazie anche a raccolte di superficie e segnalazioni da parte di associazioni di volontari o singoli appassionati.
I Siti, presenti nel territorio di Ricadi e inseriti in tale database sono dodici, che noi cercheremo di analizzare, in linea di massima, uno per uno.
1- LOCALITÀ CAPO VATICANO
Insediamenti sovrapposti del Paleolitico medio e del Bronzo medio 1/2.
Il sito sul promontorio di Capo Vaticano è delimitato verso il mare da altissimi fianchi ripidi e da pareti scoscese e sommità collinare prominente in parte terrazzate artificialmente e oggi intaccate da numerose costruzioni, che ne ostacolano la ricerca e in superfice nelle aree visibili i frammenti sono di bassa densità, in corrispondenza di alcuni campi adibiti a colture intensive (cipolle), a causa delle quali la grande maggioranza dei frr. si presenta molto sminuzzata e difficilmente riconoscibile. Una presenza un po’ più abbondante è rilevabile in corrispondenza dei tagli artificiali lungo i viottoli incavati a sud-est del faro, ove è venuta alla luce una quantità consistente di frammenti fittili.
Una ricerca più dettagliata, sempre con affioramenti in superfice, concernente l’età del Bronzo, è stata effettuata da Maria Rita Varricchio e i soci, in precedenza menzionati, dell’Ass. Paolo Orsi guidati dall’archeologo Marco Pacciarelli che ha studiato e catalogato i frammenti fittili raccolti.
Scheda Topografica
Toponimo: CAPO VATICANO.
Comune: Ricadi.
Tipo di complesso: Insediamento.
Fasi: BM1/2.
Note toponomastiche:
Geomorfologia: Promontorio granitico proteso sul mare, con sommità’ collinare prominente, sulle cui pendici meridionali – in parte terrazzate artificialmente e oggi intaccate da numerose costruzioni ed interventi di vario genere – si distribuiscono i resti più evidenti del giacimento. Il promontorio è delimitato verso mare da altissimi fianchi ripidi e da pareti scoscese, mentre è aperto sul lato retrostante.
Utilizzazione: Perlopiù’ edificato o incolto.
Conservazione sito: Giacimento in gran parte compromesso da costruzioni, opere di urbanizzazione, erosione.
Quota s.l.m.: 90-100.
Tipologia sito:
-promontorio
Panoramicità : Ampia.
Ricerche: Ricerche di superficie M. Pacciarelli, F.
Rombola’, M.R. Varricchio.
Bibliografia/Dati archivio: Archivio Sopr. Arch. Calabria: relazione M. Pacciarelli, M. R. Varricchio 24-10-1991.
Pacciarelli, Varricchio 1991; Pacciarelli 1991; Pacciarelli, Varricchio c.s..
Informazioni orali:
Dati sul giacimento:
A: Presenza sparsa di frr. fittili nell’area dei declivi meridionali; in superficie nelle aree visibili la presenza è a bassa densità’ o addirittura sporadica, e lo stato di conservazione è in genere pessimo; una presenza un po’ più abbondante è rilevabile in corrispondenza dei tagli artificiali lungo i viottoli incavati nell’area agrituristica posta immediatamente a SE del faro.
Al: Una quantità’ consistente di frr. è venuta in luce in questo punto a causa di lavori di escavazione per una strada sterrata e per costruzioni edilizie.