Frazione San Nicolò
Piccolo villaggio posto a 109 metri sul livello del mare e 1500 metri dallo scalo ferroviario di Ricadi. Si adagia sulle ultime scarpate del Poro degradanti verso il glauco mare di Capo Vaticano. Da padre Sergio che un tempo era circondato da moltissime torri, munite di ponti levatoi ed edificate contro le incursioni dei barbari. Era adorno di verdi giardini, di alberi di ogni qualità di frutta, di vigneti e di una immensa distesa di oliveti che guardati dal mare sembravano un bosco di verde. Essendo, poi , rilevante la coltura del gelso, fiorente era la produzione serica e l’allevamento del baco da seta. Dall’alto del campanile della sua chiesetta, intitolata a San Nicola la cui festa si celebra il 6 dicembre, si domina il superbo panorama del Capo e la vista si perde tra il verde dell’ubertosa campagna e l’azzurro del cielo che lontano all’orizzonte si confonde con la linea infinita del mare nel quale nuotano, come enormi delfini, le Isole Eolie.
Il suo territorio in questi ultimi anni ha subito un processo di valorizzazione con conseguente ampliamento della maglia urbana e un rinnovamento ed una trasformazione della struttura edilizia. Il Turismo, infatti, ha contagiato quasi tutti i suoi abitanti che da agricoltori si sono trasformati in piccoli operatori turistici. Alla tradizionale e fiorente agricoltura si è così affiancata l’industria turistica che in pochi anni ha portato una ventata di rinnovamento economico, culturale e civile.